Charlie Hebdo (tanto ne parlano tutti)
Bene
E’ arrivato il momento che anche io scriva qualcosa rispetto a ciò che è avvenuto a Parigi il 7 gennaio.
Visto che sono proprio qui a Parigi.
Visto che ci ho pensato molto.
Visto che ne parlano tutti e allora perché sottrarsi?Non farò il riassunto di ciò che è successo, né tantomeno voglio schierarmi pro o contro illuminando chi legge con tesi complottistiche etc etc…
Sono una studiosa e quindi voglio condividere delle letture che possono dare una mano ad acquisire consapevolezza degli interessi in gioco e a ragionare prima di schierarsi senza se e senza ma contro un nemico che può essere anche simbolicamente inventato.Molto spesso la realtà è più complessa di ciò che vorremmo.
Ci sono interessi di potere in gioco, ma c’è anche la nostra vita. Difendiamola aumentando il sapere e forse saremo in grado di non rifare gli errori di un passato che non è poi così lontano (per noi italiani e per noi europei).Primo consiglio di lettura: Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo e aggiungo questo video che mi è piaciuto molto per la chiarezza con cui viene spiegato il pensiero di Hannah
E una breve citazione che può invogliare alla lettura Nulla è caratteristico dei movimenti totalitari in genere, e della qualità della fama dei loro capi in specie, come la sorprendente rapidità con cui questi sono dimenticati e la sorprendente disinvoltura con cui sono sostituiti
Il secondo consiglio è il libro di Eric Hobsbawm e Terence Ranger, L’invenzione della tradizione con anche qui una breve citazione-riassunto Le tradizioni che ci appaiono, o si pretendono antiche, hanno spesso un’origine piuttosto recente, e talvolta sono inventate di sana pianta. […] In genere le nazioni moderne, con tutto il loro armamentario (simboli nazionali, nazionalismo, storie nazionali, stato nazionale…) pretendono di essere l’opposto della novità, si dichiarano radicate nell’antichità più remota, non richiedono altro che l’autoaffermazione.
L’unico consiglio che mi sento di dare per poter creare una società più egualitaria che tenga conto delle differenze culturali, linguistiche, di usi e costumi, … è quello di scrollarci di dosso l’etnocentrismo e la superbia di essere chi porta la democrazia nel mondo perché l’ha inventata …