Paula Rego, dipingere l’attivismo
“È indispensabile che le donne abbiano una scelta” ha affermato Paula Rego, artista portoghese per accompagnare alcune sue opere che hanno fatto molto scalpore in Portogallo.
Perché?
Perché Paula nella serie di lavori intitolata Untitled. The abortion pastels (1998). Ogni tela raffigura l’immagine di una donna che subiva un aborto pericoloso. E lo fa come risposta a un referendum sulla legalizzazione dell’aborto in Portogallo che ebbe esito negativo. Paula Rego si oppone alla criminalizzazione dell’interruzione di gravidanza affermando che il movimento antiaborto criminalizza le donne e in alcuni casi metterà le donne, soprattutto quelle povere, in situazioni potenzialmente mortali.
La serie era stata ispirata sia dalle sue esperienze personali che da quelle delle sue studenti. Ritratte con duro realismo, le donne dei quadri ci raccontano di un mondo silenzioso, ma reale per molte donne (ancora oggi). Il lavoro di Paula è stato parte integrante nel cambiare l’opinione pubblica portoghese dove l’aborto è stato depenalizzato (solo) il 10 aprile 2007.
L’utero, l’organo che dà la vita, emetteva anche la voce e nel termine greco omphalos si riconosce il termine omphé (parola) e ompheuein (vaticinare).