Sojourner Truth e l’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti
Il 2 dicembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù. La data è stata scelta per ricordare il 2 dicembre 1949, data di approvazione da parte dell’Assemblea generale dell’ONU per la repressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione altrui. Voglio quindi raccontare di una donna che ha fatto molto per l’abolizione della schiavitù negli Stati Uniti e che però è poco conosciuta a livello internazionale: Sojourner Truth.
Sojourner nacque schiava e allora si chiamava Isabella Bomfree. Dopo la morte del primo padrone, fu venduta quattro volte e sottoposta a duro lavoro fisico, stupri e punizioni violente. Ancora adolescente venne fatta sposare con un altro schiavo, molto più anziano di lei, da cui ebbe 5 figli. Nel 1827, un anno prima della abolizione della schiavitù per lo stato di New York, Sojourner prende la figlia Sophia e scappa da una famiglia abolizionista che la riscatta per 20 dollari. Come donna libera diventa un’oratrice e cambia appunto il suo nome in Sojourner Truth (la verità di Sojourner).
Come predicatrice itinerante incontra diversi abolizionisti e attiviste per i diritti delle donne, tra cui Elizabeth Cady Stanton e Susan B. Anthony, abbracciandone gli obiettivi.
Nel 1851, Sojourner inizia un tour di conferenze che includeva dei passaggi sui diritti delle donne e ad Akron, in Ohio, tiene il il famoso discorso “Ain’t I a Woman?” (Non sono forse una donna?) nel quale sfida gli stereotipi prevalenti di inferiorità e disuguaglianza razziale e di genere.
Quell’uomo laggiù dice che una donna ha bisogno di essere aiutata a salire in carrozza e sollevata attraverso i fossi e ha bisogno di avere ovunque il posto migliore.
Nessuno mi ha mai aiutata a salire in carrozza o ad attraversare pozzanghere di fango o mai mi ha dato un posto migliore…
E non sono io forse una donna?
Guardami! Guarda il mio braccio!
Ha arato e seminato e riempito i granai e nessun uomo poteva tenermi testa…
E non sono io forse una donna?
Potevo lavorare tanto e mangiare quanto un uomo quando riuscivo a mangiare e sopportare anche la frusta.
E non sono io forse una donna?
Ho fatto nascere 13 figli e li ho visti venduti quasi tutti come schiavi e quando ho gridato il dolore di una madre
nessuno mi ha ascoltato se non Gesù…
E non son io forse una donna?
Quell’ometto vestito di nero dice che
una donna non può avere gli stessi diritti di un uomo perché Cristo non era una donna.
Da dove è arrivato il tuo Cristo? Da Dio e una donna!
L’uomo non ha avuto nulla a che fare con lui!
Se la prima donna che Dio ha creato
è stata forte abbastanza da capovolgere il mondo tutta sola, insieme le donne dovrebbero essere capaci di rivoltarlo ancora dalla parte giusta.
Sojourner parla ripetutamente in pubblico di abolizione della schiavitù, dei diritti delle donne, di riforma del sistema carcerario e si appella al parlamento del Michigan per l’abolizione della pena di morte. Nel frattempo aiuta gli schiavi a fuggire verso la libertà e quando inizia la guerra civile americana, esorta i giovani afroamericani a unirsi alla causa dell’Unione organizzando le forniture per le truppe.